Appendice camperistica

Già avevo detto che si fa presto a dire camper,  lo so che la maggior parte di voi pensa che sia una vita strana, da zingari.  Ma non è così,  c’è modo e modo di vivere il camper. Certo i primi erano molto più spartani, ora dentro hanno di tutto tanto che ti sembra di essere proprio in casa tua. Sono lussuosi, spaziosi, confortevoli. E infatti ecco che molti fanno un errore madornale, lo scambiano per una casa quando invece si tratta di un mezzo col quale ci si muove e nel contempo si può abitare. Ed ecco infatti che lo comprano ovviamente lussuoso e dotato di tutti i comfort,  lungo non meno di 9 metri. Poi partono da casa salutati dai parenti che sventolano commossi i fazzoletti per fermarsi dopo 30 km. a Casal Borsetti per esempio, amena e ridente località marina in provincia di Ferrara, nota per le sue zanzare conosciute in tutto il mondo come la Pizzica della bassa ferrarese, da non confondersi con la Pizzica nota danza folkloristica pugliese. Vanno dunque a C.B. si sistemano nel campeggio è non si spostano più fino alla fine delle ferie. Anzi non scendono neppure, tanto hanno tutto lì,  non c’è neppure bisogno di fare la spesa, hanno portato tutto da casa, settimane e settimane passate a cucinare,  riempire vasetti e contenitori vari di sughi e intingoli,  conserve e verdure sottolio, marmellate e leccornie assortite. Delikatessen che poi sono state stivate in ordine perfetto in tutti gli spazi possibili  anche i più impensati. Naturalmente come dimenticare la mitica pasta all’italiana? Potete aprire qualsiasi sportello che sicuramente vi verranno incontro Barilla e De Cecco in tutti i formati. Ma il massimo è il freezer! Riempito fino al collasso con le cose buone della nonna! Tagliatelle, lasagne tortellini ecc. tutti confezionati in vaschette a secondo delle esigenze e surgelati.
Quindi perché scendere dal camper? Qui non mi manca nulla, sono in vacanza ma sono anche a casa mia. Sono talmente fissati con le loro abitudini che le portano tutte in vacanza. Certo non mancano i più audaci che compiono uno sforzo e raggiungono una località rinomata, ci stanno un mese, poi tornano a casa e agli amici raccontano tutto di questo posto ma statene certi, l’hanno copiato dalla rivista del Turing Club, perché loro non sono mai scesi dal camper.
E ovvio che questi individui sono talmente infatuati della loro casa viaggiante che ne hanno una cura esagerata. Non superano mai i 60 su strada per non sciupare il motore, causando così intralcio alla circolazione. Appena si fermano controllano che non ci sia nulla fuori posto o di rotto, dopodiché brandiscono piumini e straccetti per togliere ogni eventuale macchia o traccia di polvere esterna o interna dal mezzo affinché esso possa rifulgere e risaltare su tutti gli altri sotto il sole. La zona cottura dopo l’uso deve essere accuratamente pulita e tornare come se fosse nuova! Mai usata. E che non si chieda al camperista casalingoide di usare le stoviglie usa e getta! Le usa forse a casa? No e allora perché qui deve farlo? Quelle di plastica? Non se ne parla proprio! Solo stoviglie normali come a casa. Poi c’è il discorso bagno e qui la cosa si fa delicata. Perché se è vero che i bagni sono dotati di tutto quel che serve proprio come a casa ma proprio come quelli vanno puliti, è anche vero che il serbatoio va vuotato e ripulito. Ed ecco che alcuni proibiscono alla famiglia l’uso del bagno per non dover pulire. Per cui arriviamo al paradosso secondo il quale l’unico motivo per cui scendono dal camper è quando devono andare al cesso.
Invece il camper va vissuto con disinvoltura, non sono io ad essere schiavo del mezzo ma è il mezzo che deve servire a me. L’ho preso per muovermi e visitare, quindi arrivo, mi fermo e scendo. E torno quando mi pare, non sono obbligato a portarmi provviste e a mangiare dentro solo perché c’è la cucina e il tavolo. Posso benissimo andare a mangiare fuori senza dover cucinare così come posso andare a letto, alzarmi e andare in bagno quando voglio, senza orari… un giorno qui e uno là.
E per favore pigiare sull’acceleratore ovviamente senza superare i limiti. Non si sciupare, è fatto per viaggiare.

40 commenti

  1. Questo anno mio fratello va in Norvegia con il camper. Da casa si porta il minimo. E sulla strada… A tavoletta, quando può.. Ma non è il tipico Camperista estroverso.. È una persona a cui piace viaggiare e vedere nuovi panorami.

    • È una persona che ha capito come si usa un camper. Ti dirò, quando scrivo i post sui camperisti mi piace ironizzare, ma ti assicuro che ho visto cose da non credere. Il tizio che non permetteva alla famiglia l’uso del bagno faceva parte del nostro gruppo. E poi tante manie che non immagini neppure.

    • Scusa, non mi puoi fare un confronto tra il camper e la moto, due mezzi concepiti per ragioni diverse. Se mi dici che con la moto vai più veloce e arrivi prima di me sono d’accordo. Se mi dici che l’aria ti accarezza tutto sono d’accordo. Ma quando arrivi a destinazione se non hai prenotato dove dormi? Dove ti lavi e dove vai a fare la poporina se ti scappa? Certo ci sono i servizi lungo la strada ma sai la fila e purtroppo l’igiene lascia spesso a desiderare.
      Col camper vai meno veloce, ma che mi frega, mica devo arrivare prima, non è una gara. E’ un mezzo chiuso ma è pieno di finestre. Inoltre detesto il casco e vestirmi come un marziano non fa per me. Non ho bisogno di prenotazioni, mi fermo quando e dove voglio, mangio quando voglio, anche al ristorante. Se devo lavarmi e altre cose ho subito il bagno pronto e pulito. Come fai a fare un confronto, scusa? Sono due cose completamente diverse.

    • MARCH! Qual buon vento, speriamo non sia quello proveniente dalla fossa settica altrimenti siamo spacciati. Chi vuota la fossa? Un eroe senza dubbio cui va tutta la nostra gratitudine.

  2. Non facevo un confronto, infatti. Sono mezzi diversi per scelte diverse. Dicevo solo che non credo mi piacerebbe andare in camper.

  3. Gelato? Chi ha parlato di gelato?? Ma nel cono o nella coppetta? C’è differenza. E con la panna montata o senza? Mhhh, a me piace il fiordi latte con la panna.

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