Istinto e Razionalità

 

Post noioso, ve lo dico subito, stanotte non ci si sganascia dal ridere. Ma se non vi piace non siete obbligati a leggere. Veniamo al sodo. Sono stata accusata di essermi comportata con istintività, anzi, quasi superficialità in un certo frangente. A parte il fatto che si tratta di due cose diverse,ammetto di essere un’istintiva e non me ne vergogno affatto. Tuttavia non sono sprovvista di razionalità. Intanto definiamo che cosa sono queste due “cose”:

<l’istinto è quello che sei, il razionale quello che vuoi essere>

In parole povere è istinto quello che nasce dal di dentro ma manca di basi derivanti da esperienze passate, come se derivasse da una caratteristica insita nel DNA. Lo sono alcuni comportamenti animali come la migrazione, ma anche l’attrazione sessuale è istinto e gli stessi meccanismi della nostra vita sociale.Altri Istinti fondamentali nell’uomo, sui quali si basano tutti gli altri impulsi um,ani, sono l’istinto di vita (Eros), l’innato bisogno di creare, mantenere in vita ed ottenere gioia e piacere, legato al significato di libido, principale fonte nell’uomo di energia creativa e positiva e, secondo Freud, anche l’istinto di morte, l’innato bisogno di distruggere, uccidere e rivivere le esperienze di tristezza e dolore, oltre al bisogno di morire, legato al significato di destrudo, fonte di energia distruttiva e negativa. La definizione di istinto in questi casi è abbastanza controversa e pertanto spesso si possono incontrare le stesse definizioni con i nomi di “pulsione di vita” e “pulsione di morte”.Lasciamo perdere la pulsione, altrimenti ci perdiamo Talvolta ci si riferisce all’istinto riferendosi ad intuizioni improvvise e senza fondamento che, per questo, appaiono innate ed “istintive”: in questi casi si è soliti riferirsi a tali episodi con il termine “sesto senso”.Ma non è di questo tipo di istinto che parlo io. Insomma l’istinto è quella cosa che ci fa partire a testa bassa per qualcosa o qualcuno senza aver prima ragionato se era il caso o meno di partire Istinto è per esempio buttarsi in qualche avventura senza prima calcolare se è il caso o meno di compiere questa azione. Ma si sa, se si dovesse ragionare sempre su tutto, la vita sarebbe una noia mortale.Però però però…..Dopotutto non siamo animali e dopo tanto istinto subentra il ragionamento, cioè la razionalità, la “ratio”.Insomma che cos’è questa razionalità?  Ce lo dice Popper… La razionalità, nella sua forma più sviluppata intellettualmente, è una disposizione ad esaminare le nostre idee in uno spirito critico, e a rivederle alla luce della discussione critica con gli altri. Bisogna discutere di ogni argomento rifuggendo dal dogmatismo. Essere razionali non significa diventare “razionalizzatori”, insomma analizzare sì ma senza spaccare il capello in quattro. In poche parole essere razionali significa analizzare i nostri comportamenti, le nostre azioni e le nostre idee in modo onesto e senza trovare scusanti e coreggere gli eventuali errori, fare le scelte giuste  retrocedere da eventuali errori. La razionalità e l’istinto possono anzi devono convivere, sono complementari perchè è bello potar volare ma è giusto anche saper tornare con i piedi per terra quando è necessario.

24 commenti

  1. hai mai sentito dire che l’istinto non sbaglia mai? ora il MAI e il SEMPRE non fanno parte della razionalità e nemmeno di una certa verità.. anche l’istinto qualche volta sbaglia, solo qualche volta però..
    La razionalità ogni tanto aiuta a comportarsi bene, a relazionarsi con le persone senza prenderlo troppo spesso nel “bocciolo”, insomma è una buona difesa…
    mi sono spiegata..??

  2. Fammi spaccare il capello in quattro 😉
    Tu parli di impulso, quando dici partire a testa bassa o gettarsi in imprese rischiose; l’istinto è altra cosa, e molto più ampia.
    Detto questo (una mia ex, avvocato, ti ci avrebbe tenuta almeno un’ora sulla questione, ed oltre che il capello ti avrebbe sfranto anche i – miei – zebedei), concordo sulla necessità di dar retta all’istinto, che a mio avviso si potrebbe riassumere nella nostra capacità percettiva; poi però sovente necessita di una mediazione da parte della ragione, per non rischiare di diventare anche impulsivi.
    Come ragionamento fatto in una pausa tra un viaggio e l’altra del mio interminabile trasloco non mi pare poi male …..hai un’altra fetta di anguria?

    • L’ istinto è questo e altre cose insieme, ma non si può in uno spazio coSì ristretto elencare tutto. Ci sarebbe da parlare per ore e ore, ma dovendo per forza riassumere è inevitabile che qualcosa vada perso. Inoltre bisognerebbe avere il tempo per restare davanti al pc. Tempo che io non ho e, penso, nemmeno voi.

  3. Uhm. Discorso complesso, si. “L’istinto è ciò che si è… è scritto nel DNA… ” anche. Siamo delle macchine complesse, per fortuna. Troppo difficili da definire. Ma giustamente, è nostro bisogno schematizzare per quanto possibile. Tralasciando i Grandi Maestri, che amo ed odio, credo che l’istinto sia anche frutto della memoria. Dell’ambiente, delle esperienze vissute. Dovendo definirlo (incompiutamente), direi che l’istinto è il “non consapevole” che abbiamo dentro. Frutto della infinità dei fattori che determinano la singolare esistenza di ciascuno di noi… come ogni cosa (dunque Dna, esperienze, ambito sociale, culturale, persino ambientale, ecc…) ma che ci rimane dentro.
    Il razionale è la parte guidata… consapevole… frutto anch’esso di infiniti fattori (ma non necessariamente gli stessi) mediante la quale ci approcciamo al mondo per conoscerlo e guidarci nelle azioni.
    Forse ho detto delle stronzate, sto improvvisando senza la necessaria meditazione. Ma dovevo pur dire qualcosa, no? E devo dire che in linea generale concordo con te. Ma fin qui si parla di definizioni.
    Quello che non so… e forse non è possibile sapere…. è, complementarietà -che non si discute- a parte, chi dei due debba prevalere (perchè alla fine qualcuno deve pur prevalere, nel guidare le nostre azioni…) e quando. Il nocciolo è lì.
    C’è chi fa prevalere l’istinto solo nelle azioni di “cuore”, nelle simpatie… in amicizia, in amore, o nella scelta di un vestito, per esempio… come mi pare di capire faccia Titti. Nelle questioni pratiche usa la ragione. C’è chi gli permette di guidare tutte le scelte dove la ragione non arriva con la sua soluzione “ottimale”. Quando non sa cosa fare, insomma. C’è poi chi cerca d’imbrigliarlo nei meandri della ragione, perchè ritiene quest’ultima più “utile”, più “comoda”, più “efficiente”. Egoisticamente parlando.
    Personalmente, credo di essere fra questi. Ma ogni tanto mi scappa di mano… ed a me piace questo (ma ciò nonostante cerco sempre di contrastarlo). Secondo me, se è abbastanza forte da scappare di mano, è vero istinto… ed ha senso di esistere e di dominare. Altrimenti è “sensazione”… “sesto senso”. Qualcosa di controllabile. Nulla di irrinunciabile. A quel punto preferisco la comodità della ragione.
    Non esiste un comportamento esatto, però. Esistono solo comportamenti differenti. E’ dal mix nelle varie quantità di ciascuno di questi fattori (ed altri…) che nasce la individualità di ognuno. Dunque, non esistono comportamenti giusti, ma solo comportamenti compatibili tra persone.

  4. Mò che ho riletto (rido…) ho quasi capito cos’ho detto, tanto da poter fare un esempio, pensa.
    La scelta della moto (tu non ne capisci niente, ma va bene lo stesso… ahahah)
    Prima di scegliere una moto, un appassionato fa diverse considerazioni razionali (diverse da persona a persona, in base a ciò che ti piace… mettendoci in mezzo anche l’istinto, il piacere… ecc). Che so… l’estetica, il consumo… l’affidabilità, la potenza, la tenuta di strada, la dotazione d’accessori, il prezzo… ecc.
    Oppure segue l’istinto e basta… se c’è una moto che lo fa impazzire. In quel caso mette da parte tutto il resto… la ragione non ha più potere. Si adegua. Consuma molto? Vabbè… ha 140 cv…. Costa una cifra? Eh, ma è piena di pezzi speciali… è il top!
    E’ stato il mio caso per quest’ultima moto. Ovviamente, ho dovuto valutare il prezzo, nel senso che se non avessi avuto i soldi non l’avrei potuta comprare,,, ma tu sai bene che il prezzo di qualcosa non è un valore assoluto: per me, cento euro per un anello sono troppi…. Quello stesso prezzo per un’auto mi sarebbe sembrato eccessivo… per la moto mi è sembrato equo (in genere è il contrario, lo so). Infatti vado in giro con un’auto scassata… ahahaha. Ma quando prendo la moto, lei mi ridà la vita. Faccio pace col mondo.
    La moto precedente, invece, fu frutto di una attenta valutazione. L’istinto… la parte irrazionale c’era, ma fu tutto un mettere sulla bilancia prezzi, cuore, affidabilità… ecc. Prevalse una sorta di “istinto ragionato”. Forse ce n’erano di più convenienti, ma quella era quella col miglio rapporto qualità-piacere.
    Come si spiegherebbe, questo mio diverso comportamento, se l’origine di tutto fosse il DNA? Se io fossi fatto in un certo modo, agirei sempre in quel modo. Per fortuna… una legge non c’è.
    Ora sono istinto, fra 5 minuti riguardo ad altro sono ragione. O posso tornare ad essere ragione su ciò in cui ero istinto.
    Allora cosa cambia (dando la ragione come fissa… ossia visto che se sono riflessivo, riflessivo rimango -nel mio caso specifico.. .se sono scemo, scemo rimango-)? La forza dell’irrazionale e la sua quantità. Il mix. Il rapporto si sballa.
    Azz… mi sa che ho complicato il discorso, invece che spiegarlo… lasciamo perdere, vaaaaaa!!!!!!!!!

      • Veramente avevo detto che l’avrei spiegato io. Ma ti pare che io sia così sciocco? Si, ok, lo sono, ma non tanto da affidarmi a te per delle spiegazioni… e poi quello significherebbe essere ingenui.

  5. Rido. Senti, facciamo così: cancella tutti i commenti precedenti e lascia questo:
    “ehhhhh… giusto: cosa saremmo senza la razionalità e l’istinto? Chi può dirlo?”.

  6. L’istinto fa parte delle emozioni umane. La razionalità anche. L’una, senza l’altro, non può vivere, e viceversa. Ci sarebbe una base di incompletezza.
    Conosco una razza di alieni, mia vicina, che vive di razionalità. In quanto giunta a un grado di intelligenza superiore (dicono) rispetto alla massa.
    Quando mi invitano a mangiare è sempre la stessa sbobba geneticamente corretta.
    Puntualmente, di ritorno a casa, mi rimetto a tavola a mangiare porcherie.
    o_____-

  7. L’istinto ti porta a cercare la preda, la ragione ti porta ad elaborare la strategia migliore per impossessartene.Sembrerebbe un gioco di squadra, ma non sempre é così e a volte prevale l’uno sull’altra, con evidenti risultati.Rimaniamo dunque sospesi nel giudizio, se ne vogliamo dare uno. Megio affidarsi all’istinto, oppure é la ragione che deve prevalere? Come sempre “in medio stat visrtus” e quel medio é figlio di noi stessi, della nostra esperienza, educazione e di qunto ci siamo applicati per trovarlo.
    Per il resto possiamo fare la migliore accademia, che non porta a molto, ma almeno il cervello lo fa funzionare.

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